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Il mio elaborato sull’omicidio dell’on. Pio La Torre

MOVENTE DEL DELITTO

 

Allo stato delle indagini è prematuro ipotizzare un qualsiasi movente che non sia fondato soltanto su argomentazioni logiche o intuitive.

Pertanto, in questa sede, è opportuno limitarsi alle seguenti considerazioni basate sulle esperienze acquisite in occasione di delitti analoghi, su dati di fatto relativi alla personalità ed attività della vittima, sulle modalità esecutive del crimine, sulla conoscenza del contesto sociale-politico-economico palermitano e sulla situazione in atto della organizzazione criminale mafiosa.

•  Le modalità di esecuzione del delitto sono quelle proprie della criminalità organizzata mafiosa; di converso, si registra l’assenza di un qualsiasi elemento che possa far ritenere l’azione proveniente da organizzazioni terroristiche politicizzate del tipo di quelle operanti in altre parti del Paese.

•  Il modo di operare dei killers, le modalità dell’agguato, i mezzi utilizzati, il comportamento successivo degli esecutori, l’assenza di qualsiasi testimonianza, la inesistenza di una traccia, sia pur minima, utile per avviare le indagini, sono tutti elementi sempre riscontrati in numerose altre analoghe azioni criminali della mafia.

•  L’attività politica dell’Onorevole Pio LA TORRE nel periodo in cui ha ricoperto la carica di Segretario Regionale del P.C.I. (settembre 1981 – aprile 1982) ha avuto quali obiettivi principali:

a) rilancio del P.C.I. in crisi in Sicilia per cause varie di ordine sociale e politico;

b) promozione di una estesa ed incisiva campagna politica contro la installazione della base missilistica a Comiso;

c) lotta alla mafia.

In particolare nel perseguimento di quest’ultimo obiettivo ha profuso ogni sua energia con iniziative di vario genere proposte a livello politico regionale e nazionale, dibattiti, congressi, conferenze, interviste, articoli di stampa, incontri con esponenti delle forze politiche ed economiche e con i responsabili delle forze dell’ordine.

Egli era divenuto il simbolo della lotta antimafia , non solo nell’ambito del suo partito ma anche in tutti gli altri ambienti cittadini.

E’ opinione diffusa in questa città che l’Onorevole LA TORRE avesse quasi personalizzato il problema della mafia, ne avesse fatta una ragione di vita.

Molti, anche in ambienti qualificati, ritenevano altresì che la stessa campagna contro la base di Comiso, di cui il Parlamentare era uno dei più strenui protagonisti, fosse da lui utilizzata per l’obiettivo primario della lotta alla mafia. Peraltro, lo stesso LA TORRE di recente aveva apertamente ed ufficialmente dichiarato che l’installazione della base avrebbe inevitabilmente portato ad un allargamento e potenziamento del fenomeno mafioso.

Negli ultimi due mesi l’attività dell’Onorevole LA TORRE tendente a sensibilizzare l’opinione pubblica al problema della mafia in Sicilia ed a far sì che divenisse una questione nazionale si era vieppiù intensificata e pubblicizzata.

Risulta che all’inizio del mese di marzo aveva redatto, insieme con altri esponenti comunisti una relazione particolareggiata sullo stato della mafia suggerendo o prospettando provvedimenti concreti da adottare per fronteggiare la situazione e che tale elaborato aveva consegnato al Presidente del Consiglio.

Tra i provvedimenti assumevano particolare importanza quelli relativi alla previsione di indagini sulla attività bancaria in Sicilia e l’individuazione dei patrimoni mafiosi od alimentati da affari mafiosi.

Non è, infine, da sottovalutare anche l’opinione piuttosto diffusa in città che nella designazione del Generale Carlo Alberto DALLA CHIESA a Prefetto di Palermo (la notizia ha destato notevole allarme e preoccupazione in ambienti mafiosi o legati alla mafia ed in personaggi del mondo economico-.imprenditoriale-finanziario compromessi con la mafia), avesse avuto una parte determinante l’Onorevole LA TORRE.

Non può certo passare inosservata la circostanza che l’omicidio sia stato perpetrato alla vigilia dell’arrivo a Palermo del nuovo Prefetto e che l’azione criminale – per le sue modalità esecutive, per il tempo, il luogo, le armi ed i mezzi usati, il coinvolgimento dell’autista guardia del corpo, ecc.- sia stata fatta eseguire, da chi l’ha demandata, con voluta eclatanza intimidatoria.

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